Crema all'Arnica - Ottima per lo Sport



Il rimedio naturale di ogni trauma, particolarmente utile nello sport: la crema all’ Arnica

L’ Arnica è il rimedio preferenziale delle conseguenze di traumi: ogni tipo di urto, caduta, incidente, piaga, può trovare benefici dal trattamento.

Durante lo sport si verificano notoriamente frequenti infortuni, ma anche a casa o sul posto di lavoro o nel corso di incidenti stradali non sono rari piccoli o grandi traumi. Il campo di applicazione principale dell'arnica è il trattamento esterno di lesioni interne di ogni tipo: contusioni, stiramenti muscolari e tendinei, schiacciamenti, ematomi, gonfiore dei tessuti in seguito a rotture ossee.

In traumatologia è utile somministrarla il più presto possibile per limitare ematomi e dolori.

Ogni tipo di trauma locale, deve far pensare automaticamente all’ Arnica.

La crema all'arnica! L'uso della crema all'arnica è indicato nel trattamento post traumatico prolungato; è anche una crema curativa molto efficace in casi di ferite, abrasioni ed eruzioni cutanee. Anche per un trattamento di appoggio in caso di acne giovanile e pelle impura, quella all'arnica si è dimostrata una crema molto utile. Nelle punture di insetto lenisce il prurito. La crema va applicata sulle parti interessate più volte al giorno; eventualmente fasciare la parte.

Il dolore del dopo gara

Come eliminare l’acido lattico e il dolore muscolare del dopo gara

Nel dolore muscolare tardivo i muscoli colpiti sono quelli che hanno fatto un lavoro molto più prolungato o più intenso di quello abituale, in particolare quelli che compiono il cosiddetto lavoro negativo, quelli, se vogliamo semplificare le cose, che intervengono per frenare il corpo o un segmento di esso, per esempio il muscolo quadricipite quando si cammina in discesa, oppure quelli del polpaccio se si fanno molti saltelli.
Oltre che dolenti i muscoli sono gonfi, duri, meno estensibili (ossia allungabili con minore facilità con esercizio di stretching), talvolta anche più caldi. Se in questa situazione ci si sottopone ad un esame del sangue, vi si trovano, in concentrazioni talvolta enormemente più alte di quelle consuete, sostanze fuoriuscite dalle fibre muscolari come la mioglobina o come alcuni enzimi, quali CPK, LDH e SGOT. Già questo indica che sono esse ad avere subito dei danni. Se si preleva un pezzettino di muscolo e lo si osserva al microscopio, si constata, infatti, che, a seconda della zona e della fase, si trovano fibre gonfie, lesionate soltanto in alcuni punti o totalmente degenerate.
Il dolore è una conseguenza della produzione di sostanze quali l'istamina e le chinine, oltre che del gonfiore delle fibre stesse.

Come eliminare il male ai muscoli


Di solito il dolore scompare spontaneamente in alcuni giorni. Le fibre maggiormente danneggiate vengono completamente svuotate del loro contenuto e poi ricostruite come prima oppure con caratteristiche più adatte allo sforzo che aveva portato alla lesione. Soltanto in qualche caso il dolore si protrae per parecchi giorni o addirittura per qualche settimana.
Ma esiste qualche sistema per far scomparire o almeno attenuare il dolore muscolare tardivo. Dal momento che alla base ci sono dei fenomeni di degenerazione e che i processi di riparazione richiedono quei tempi dei quali si è già detto, non esistono sistemi miracolosi. Utilissimo è però fare un po' di stretching già subito dopo lo sforzo e nei giorni successivi, così come va senz'altro bene un po' di attività blanda (per esempio pochi chilometri di corsa lenta per il maratoneta) 24 e 48 ore dopo lo sforzo.
I massaggi, eseguiti da una Massaggiatore Sportivo, sono pure vantaggiosi in corrispondenza dell'insorgere dei dolori, dal momento che diminuisce il cosiddetto "ingorgo circolatorio" che in tale fase si determina nei muscoli. Molto efficace, infine, si è dimostrata l'aspirina. Sono molti i fattori a causa dei quali si può avvertire male ai muscoli.
Ci sono, per esempio, gli infortuni (quelli che vengono chiamati strappi o stiramenti muscolari, ma anche le contusioni) e i dolori legati all'accumulo nei muscoli stessi di sostanze quali l'acido lattico o l'ammoniaca. Un dolore particolare è quello che non insorge mentre si fa attività fisica o subito dopo, ma che comincia ad essere avvertito dopo 24 ore o persino 48. Esso è denominato "dolore muscolare tardivo".

Il dolore muscolare del dopo gara


I dolori ai muscoli che a partire da 24-48 ore dopo la disputa della gara, si avverte anche in chi si era ben allenato, rappresenta un tipico esempio di "dolore muscolare tardivo". Pare che in questo caso abbiano un ruolo importante i radicali liberi, sostanze molto reattive che attaccano la membrana e certi organuli assai importanti delle fibre muscolari.
Contro i radicali liberi esistono protezioni che negli atleti sono di solito molto ben sviluppate, i cosiddetti "antiossidanti endogeni", ossia speciali sostanze che vengono fabbricate dall'organismo e che sono in grado di inattivare i radicali liberi stessi. Se lo sforzo è intenso e molto protratto, però, da soli gli "antiossidanti endogeni" possono non bastare.
Alcuni studiosi californiani hanno visto che ci si può proteggere più efficacemente dai dolori tardivi prendendo, prima dello sforzo, dosaggi molto elevati di antiossidanti che sono detti "esogeni" perché vengono introdotti dall'esterno, ossia alcune vitamine: C, A ed E. Molti atleti hanno tratto vantaggio proprio dal fatto di assumere, a partire da 3-4 giorni prima della gara, alti dosaggi di tali vitamine.

Molto schematicamente, queste possono essere le cause più frequenti del dolore ai muscoli in chi fa sport:


• distrazione ("strappo", "stiramento")
• contusione
• trauma

Dolore muscolare può essere:
• immediato (da acido lattico, ammoniaca, chinine, prostaglandine);
• tardivo;
Il "dolore muscolare tardivo" viene suddiviso da qualcuno in:
• dolore di origine prevalentemente meccanica, quando i muscoli hanno compiuto molto lavoro "negativo" ossia hanno lavorato molto per frenare il corpo o un segmento di esso;
• dolore di origine prevalentemente metabolica, in cui, invece, i muscoli hanno compiuto, per esempio, un lavoro protratto molto a lungo o un lavoro che ha portato alla riduzione di sostanze quali l'acido lattico in notevoli quantità.

Alimentazione prima della competizione sportiva

Alimentazione pre gara

La cura dell’alimentazione è fondamentale per l’atleta, particolare importanza assumerà il cosiddetto “regime di gara”, che inizia la sera precedente l’impegno atletico per chiudersi alla fine dello stesso.

Ovviamente in rapporto al tipo di sport praticato insorgono necessità e fabbisogni specifici: un maratoneta si alimenterà sicuramente in modo diverso da un saltatore.

Un’alimentazione razionale deve in ogni caso evitare il calo di forma e rendere minime le reazioni da affaticamento che seguono lo sforzo.

L’atleta utilizzerà durante la competizione le calorie accumulate con l'alimentazione equilibrata dei giorni precedenti, la dieta pre gara ha lo scopo di mantenere il livello energetico ottenuto in precedenza.

Lo sportivo deve avere una sufficiente scorta di glicogeno nei muscoli e nel fegato, soprattutto se si appresta a partecipare ad una competizione relativa ad uno sport di durata, in questo senso i cibi più adatti per la vigilia saranno quelli ricchi di amidi (riso, pane, pasta, patate); particolare attenzione si dovrà avere per l’idratazione del corpo.

L’ultimo pasto prima della gara deve essere costituito da cibi facilmente digeribili, deve avere un volume modesto e deve essere consumato almeno 3 – 4 ore prima.

Se la gara è di mattina, occorrerà fare colazione almeno 2 ore prima, e particolare importanza avrà l’alimentazione della sera precedente.

Se la gara è di pomeriggio, la colazione dovrà essere particolarmente abbondante e il pranzo dovrà essere consumato almeno 3 ore prima.

Se la gara è di sera, particolare importanza assumerà il pranzo, mentre prima della gara può essere prevista una razione alimentare di attesa.

Le razioni di attesa hanno specifica rilevanza negli sport di lunga durata e nei casi in cui l’orario di inizio non è ben definito o può essere suscettibile di ritardo (incontri di tennis a seguire) oppure nelle competizioni con intervallo.

La razione di attesa serve ad equilibrare, ad evitare e a compensare brusche variazioni della glicemia e ad idratare l’organismo. Infatti, specialmente negli atleti emotivi l’ansia dell’attesa è in grado di abbassare la glicemia più del lavoro muscolare stesso; inoltre ritardi di oltre mezz’ora, soprattutto con alte temperature, possono modificare glicemia e idratazione.

La razione di attesa più usata consiste nel bere nell’intervallo fra l’ultimo pasto e l’inizio della gara, ogni ora, un bicchiere di acqua con succo di frutta concentrato, senza aggiunta di zucchero, oppure acqua e fruttosio, o ancora meglio acqua con maltodestrine; l’ultimo va assunto almeno mezz’ora prima.

Rifornimento nell’intervallo: tipico degli sport di squadra (calcio). Si deve cercare di rifornire l’organismo delle sostanze consumate durante la prima parte della gara, tenendo conto che per l’assimilazione abbiamo soltanto pochi minuti.

Sara’ pertanto opportuno introdurre liquidi e sali, per combattere le perdite di sudore e l’acidosi da fatica, e zuccheri facilmente e velocemente assimilabili, per ristabilire eventualmente la giusta glicemia (fruttosio, maltodestrine).

E’ molto importante poco prima di una competizione non ingerire saccarosio (lo zucchero comune), poiché, provocando un’impennata glicemica, stimola l’intervento dell’insulina che porta ad una ipoglicemia successiva, rischiando di compromettere la gara.

Evitare quindi anche tutte le bevande che lo contengono: bibite in lattina, succhi addizionati, ecc.

Riassumendo:

- assumere carboidrati complessi sino a due ore prima dell’attività fisica;

- evitare nei trenta minuti che precedono lo sforzo di ingerire zuccheri, specialmente quelli ad alto indice glicemico;

- nelle discipline di media e soprattutto di lunga durata, assumere, ogni circa 20 minuti, 150-200 cc. di liquidi con maltodestrine disciolte, ad una concentrazione non superiore al 7-8%.

Nelle fibre muscolari, durante un lavoro impegnativo o/e prolungato, in seguito alla riduzione del contenuto di Glicogeno, si consumano dapprima le piccole scorte disponibili di due aminoacidi, l’alanina e la glutammina, poi, quando anche queste sostanze sono finite, si smontano le proteine costitutive del muscolo, ecco perché, può essere consigliata l’assunzione degli aminoacidi a catena ramificata, che possono essere trasformati, attraverso una serie di reazioni, in Glucosio, la sostanza che, prima che fosse esaurito, derivava proprio dal Glicogeno, evitando dopo l’attività, il problema di ricostruzione del muscolo.

Uso dell'Argilla Verde ventilata

USO DELL'ARGILLA VERDE

Una vera panacea per gli sportivi

ARGILLA VERDE VENTILATA
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Le Proprietà Terapeutiche dell’Argilla tratto da "Il libro completo dell'Argilla"
I Suoi Poteri Curativi

Nel 1928, il prof. Laborde, docente alla Facoltà di Farmacia di Strasburgo, dichiarò: «La terra curativa, presa regolarmente o periodicamente, è il dono che purifica, vivifica, compensa e risana, proprietà essenziali della natura. È un potente dinamogeno che ristabilisce un equilibrio stabile risvegliando l’attività delle ghiandole».
Come molti altri rimedi naturali, l’argilla è una materia molto complessa: le sue proprietà non dipendono cioè da un solo elemento quanto piuttosto dall’interazione delle varie sostanze di cui è composta, che ne moltiplicano l’efficacia.


L’argilla possiede le seguenti proprietà curative.


Antisettica e battericida: l’argilla curativa è un complesso completamente sterile in grado di contrastare l’attività dei batteri creando un ambiente ostile alla loro crescita senza recare alcun danno all’organismo umano.
L’argilla, infatti, agisce neutralizzando solo le eccedenze di batteri, mentre non ostacola la sana ricostruzione cellulare. Aiuta soprattutto a eliminare i parassiti intestinali e a ristabilire il giusto equilibrio della flora microbica compromesso da enteriti, coliti, colibacillosi.


Antitossica: l’argilla è un efficace rimedio contro avvelenamenti da sostanze tossiche; la sua caratteristica assorbente facilita l’espulsione di veleni dall’organismo. Nel corso di vari esperimenti è stato dimostrato che mentre una quantità minima di una soluzione di stricnina somministrata ad alcuni topi ne causa la morte in pochi minuti, la stessa dose somministrata aggiungendo argilla fa sopportare agli animali il veleno senza inconvenienti.


Assorbente: il suo potere assorbente può variare dal 20 sino al 50% del suo peso.
L’argilla è in grado di assorbire enormi quantità di liquidi, ma anche di gas, proprietà che viene sfruttata in molte applicazioni curative, soprattutto in caso di intossicazioni intestinali e problemi dermatologici.


Cicatrizzante: le sue qualità basiche (a pH quasi neutro) esercitano un’influenza come biocatalizzatore dell’organismo ossia favoriscono l’insieme di reazioni chimiche necessarie alla vita, ad esempio la coagulazione del sangue e la rigenerazione della pelle.
Questa proprietà dell’argilla viene sfruttata sia per curare ferite esterne sia per curare l’ulcera gastroduodenale.


Energizzante: l’argilla contiene vari minerali e oligoelementi che vengono ceduti all’organismo attraverso le membrane delle cellule del corpo. Questa proprietà spiega perché essa ha un’azione particolarmente efficace nei disturbi articolari, in caso di fratture, nelle anemie e in tutti i casi di demineralizzazione.


Le Preparazioni con l’Argilla


La corretta preparazione dell’argilla per uso esterno
Mescolando l’argilla con acqua calda, tiepida o fredda si ottiene una pasta più o meno plastica, che può essere impiegata nella cura di varie malattie e disturbi.

Ricordiamo, inoltre, che l’argilla preparata con acqua salata (sale marino integrale) e priva di cloro accresce la sua efficacia terapeutica.

Per ottenere un’argilla idonea all’utilizzo esterno è opportuno rispettare i seguenti passaggi:
1) porre uno strato di 2-3 cm di argilla sul fondo di un recipiente di vetro o di ceramica (per 2 cucchiai di argilla un cucchiaio e mezzo di acqua);
2) aggiungere acqua fredda fino a ricoprire l’argilla e mescolare con un cucchiaio di legno, lasciando che il liquido venga completamente assorbito fino a ottenere un impasto a consistenza cremosa;
3) coprire con una garza o con un panno per evitare che si depositi qualche corpo estraneo e lasciare riposare per qualche ora; se le condizioni meteorologiche lo consentono esporre l’argilla al sole;
4) l’argilla pronta per l’uso si presenta liscia come creta, omogenea e con una consistenza cremosa: raccolta su un cucchiaio di legno, non deve colare.
La consistenza dell’impasto può essere aggiustata aggiungendo un po’ di argilla (quando l’impasto risulta troppo molle) o un po’ d’acqua, quando l’impasto è troppo asciutto.

L’argilla così preparata può essere conservata pronta per l’uso per un tempo indefinito: sarà sufficiente assicurarsi che sia conservata al buio in un sacchetto, un vaso di terracotta o in un qualsiasi altro recipiente e aggiungere acqua se indurisce per la parziale evaporazione dell’acqua.

È indispensabile non lasciare mai l’argilla a contatto con oggetti o recipienti metallici poiché piccole quantità di metalli anche tossici vengono rilasciate a causa dell’elevato potere di adsorbimento strutturale dell’argilla.

UTILIZZO ESTERNO


Per uso esterno l’argilla si utilizza sotto forma di: cataplasmi e impiastri, polverizzazione, bagni, unguenti, maschere e frizioni. È opportuno utilizzare argilla grossa per impacchi e cataplasmi di grandi proporzioni mentre l’argilla macinata fine è più indicata per impacchi e cataplasmi di normali proporzioni, polverizzazioni, unguenti, maschere e frizioni.

1 - Cataplasmi e impiastri


Cataplasmi e impiastri di argilla sono ancora oggi i metodi di utilizzo più usati in argilloterapia; sono impasti dove oltre all’argilla si possono aggiungere anche estratti vegetali, oleoliti, oli essenziali che in alcuni usi ne amplificano l’efficacia.

Il cataplasma consiste nell’applicare sul corpo la pasta di argilla e acqua distesa su un telo di stoffa.

L'Argilla si applica direttamente sulla pelle ben pulita, prima con uno strato sottile poi sempre più spesso sino ad ottenere lo spessore desiderato (almeno 1/2 centimetro).

Sulla zona ricoperta di peli si può porre una garza sottile tra lo strato di argilla e la pelle.

E' utile che la zona trattata si mantenga ferma, è bene fissare lo strato di Argilla con bendaggio su un telo di cotone o di lino e poi applicato sulla parte interessata, o con della biancheria.

Il massimo della sua forza si ottiene isolando il tutto con un panno di lana.

La durata dell'applicazione varia dalla mezz'ora alle due ore.

Rimuovere lo strato di Argilla quando da freddo è diventato caldo oppure quando "tira" la pelle.


Se non viene altrimenti indicato, il cataplasma deve essere a temperatura ambiente; dove è indicato il cataplasma caldo, l’argilla va scaldata a bagnomaria. Per non suscitare una reazione di fastidio, il cataplasma va applicato gradualmente, appoggiandone prima un angolo sulla pelle e proseguendo lentamente finché l’organismo si abitua alla temperatura. Il cataplasma deve essere fissato con bendaggi in modo che non si sposti, ma anche senza stringere e deve essere lasciato al suo posto per 30 minuti e per un massimo di 2-3 ore. Quando è il momento di toglierlo si lava la parte con acqua fredda o tiepida con una spugna.

Il cataplasma di argilla è utile nella cura di manifestazioni artrosiche, distorsioni, slogature, contusioni, ematomi ed edema.

L’impiastro, miscela di argilla e acqua con la consistenza di una creta è applicato direttamente sulla parte del corpo da trattare in uno strato di circa mezzo centimetro. Trascorso il tempo necessario, che può variare da 2-3 ore fino all’essiccamento, si rimuove l’impiastro facendo uso di un cucchiaio o di una spatola di legno e si lava la parte con una spugnetta inumidita con acqua tiepida. L’impiastro è molto efficace nelle affezioni dell’apparato digerente e dermatologiche (ulcere, dissenterie, coliti, enteriti, piaghe, dermatiti).

2 - Bagni parziali o totali


Si sceglie un’argilla verde macinata fine o grossa da stendere sul fondo di una bacinella (tre-quattro manciate di argilla equivalenti a circa 80-100 grammi) che sarà riempita di acqua calda con il 5% di sale marino integrale, mescolando sino a quando l’argilla sarà sciolta e in sospensione. Questa preparazione può essere utilizzata per gargarismi, lavaggi vaginali, clisteri, pediluvi e maniluvi. Per un bagno totale versare in una vasca colma di acqua tiepida 1/2 chilo di argilla e, eventualmente, 10 gocce d’olio essenziale di lavanda, mescolare e immergersi per 15 minuti, eseguendo movimenti con gambe e braccia. Ci si sciacqua, quindi, con acqua tiepida e ci si corica a letto ben coperti per circa un’ora.

3 – Frizioni


Per prepararle, è sufficiente ottenere una poltiglia molto liquida di argilla fine in polvere nella quale s’immergerà un pezzo di tela che basterà far sgocciolare prima di applicarlo sulla parte da trattare. Le frizioni sono utili in caso di piaghe e ferite e in caso di dolori reumatici e artrosici.

4 – Maschere


Versare in una ciotola un bicchiere di argilla a grana fine, mezzo bicchiere di acqua ed un cucchiaio di yogurt. Mescolare fino a ottenere un composto omogeneo da spalmare sul viso e sul collo.

Lasciare in posa 15 minuti e risciacquare con acqua tiepida.

La maschera, uno dei trattamenti cosmetici e terapeutici più utilizzati, si comporta come una potente carta assorbente che toglie le tossine dell’epidermide e contemporaneamente cede sostanze minerali, elementi rivitalizzanti ed energetici. L’azione meccanica superficiale che si esplica durante l’asportazione della maschera stessa, inoltre, consente l’eliminazione delle lamelle cornee superficiali e rende la pelle più chiara, sgrassata e pulita.

5 – Polverizzazione


Si usa l’argilla fine e polverizzata come un talco da applicare direttamente sulla parte interessata. Essa presenta un’efficace azione antisettica e cicatrizzante utile contro gli eritemi, i pruriti, il sudore, gli arrossamenti, le screpolature della pelle, le piccole ferite e contro l’eccessiva sudorazione dei piedi.

6 – Unguenti


Aggiungendo olio extravergine di oliva (oleoliti, olio di mandorle o di jojoba), miele, burro o glicerina alla polvere di argilla fine è possibile ottenere unguenti per uso terapeutico per medicare escoriazioni, geloni, rossori, ulcere e dermatiti in generale.
Si adopera un tovagliolo o un pezzo di tela e si spalma l’unguento sulla parte da trattare.

Massaggio Antistress


MASSAGGIO ANTI- STRESS

Già il massaggio classico è riconosciuto come antidoto contro lo stress
e gli effetti distruttivi di accumulo
che le malattie legate allo stress hanno sul nostro fisico.


Il massaggio antistress centra in modo mirato il problema "stress", è studiato per offrire, in modo perfetto, il recupero dell'equilibrio olistico e liberarsi dalla morsa della tensione.

Durante il massaggio, lo stimolo e il rilassamento di certi particolari punti, il corpo e la mente
si rilassano e "staccano il contatto" con il vortice febbrile dei problemi, delle preoccupazioni e delle abitudini.
Cosi' facendo la stessa energia spesa per reagire allo stress viene reincanalata permettendo in questo modo l'avvio di processi curativi spontanei.

In pratica il massaggio integra il corpo, la mente e le emozioni che sappiamo collegate tra loro in modo sottile.
Induce un processo di rilassamento e di armonia interiore ed aiuta il fisico a guarire

Massaggio del Viso


Massaggio del Viso

Il Massaggio estetico del viso è una tecnica di massaggio ancora poco conosciuta in occidente, ma che sicuramente nei prossimi anni avrà una notevole diffusione anche qui da noi; infatti è una tecnica piacevolissima da ricevere, ma anche molto efficace su tutti i problemi della pelle, o anche solo per mantenerla giovane e bella. Il trattamento viene eseguito sotto il getto di un umidificatore e tutto il massaggio viene eseguito con l'ausilio di creme idratanti. Vengono massaggiate tutte le zone del viso, il collo, e il mento, per un totale di circa 50 manovre diverse! Al termine del massaggio, generalmente, si applica una maschera di bellezza mentre il massaggio continua sulla nuca e sui capelli, o anche sulle braccia, sulle mani e sulle dita. Inutile dire che si tratta di un trattamento meraviglioso, particolarmente rilassante, durante il quale si utilizzano inoltre tecniche di digitopressione sui punti di agopuntura delle aree trattate, estendendo così l'effetto del massaggio a tutti gli organi interni.

Massaggio Aromaterapico con oli essenziali


Massaggio Aromaterapico
Il potere curativo del tocco del massaggio unito all’intelligenza degli oli essenziali



Definizione

Il Massaggio Aromaterapico è uno dei modi più semplici per utilizzare il potere degli oli essenziali assieme alla sapienza delle mani per occuparci della salute del nostro corpo-mente.

Generalmente nel massaggio aromaterapico s’utilizza una sapiente combinazione di oli vegetali e di oli essenziali puri e naturali.

L’utilizzo di oli vegetali di base agevola la manualità nel massaggio facilitando la penetrazione degli oli essenziali e quindi la loro efficacia.

“La forma più antica e più importante di aromaterapia è il massaggio. Gli antichi quando praticavano il massaggio usavano sempre gli oli che erano aromatizzati.”


Effetti psico-corporei


Il Massaggio Aromaterapico

· influisce positivamente sulla circolazione sanguigna e linfatica
· nutre la pelle, rendendola più giovane ed elastica
· permette il naturale rilascio di tossine, di ansietà e stress, ovvero tensione fisica, emozionale e psichica localizzate a livello muscolare, articolare e degli organi interni
· aumenta il livello energetico individuale, ed il tono dell’umore
· rinforza il sistema immunitario, migliorando la nostra resistenza alle malattie
· migliora la nostra vita affettiva e sessuale
· favorisce la rigenerazione cellulare e tissutale
· combatte i radicali liberi, favorendo la longevità.




Introduzione


Il massaggio aromatico si effettua con una manualità consapevole unita ad un olio aromatico e ad una predisposizione amorevole verso il soggetto che lo richiede.

Ciò che caratterizza il massaggio aromaterapico da quello aromatico è la maggiore esperienza, il maggiore livello intuitivo uniti alla conoscenza e padronanza delle variabili che intercorrono nell’ effettuazione del massaggio.

In entrambi i casi le condizioni ideali per ricevere o effettuare su di sé un massaggio efficace con una componente aromatica sono le seguenti:

· la distanza di almeno 1 ora dall’ ultimo pasto effettuato
· la pulizia del corpo fisico attraverso la doccia, il bagno, la sauna, il bagno turco o brushing
· la predisposizione favorevole ad accettare l’ operatore e gli effetti del massaggio
· la disponibilità ad avere un sufficiente lasso di tempo da dedicare al massaggio e al relax successivo alla sessione.


Il tempo

Il tempo da dedicare ad un massaggio aromaterapico varia a seconda dello scopo per cui lo si riceve e alla particolare componente aromatica utilizzata.

Ad esempio può essere particolarmente breve, da 5 a 10 minuti se effettuato come automassaggio o su una parte ristretta del corpo: viso, mani, piedi.

Quando si dispone di un tempo maggiore e si vuole beneficiare di un massaggio completo si può ipotizzare il tempo di 50 minuti per riceverlo.


Ambiente esterno ed ambiente interno

Definiremo ambiente esterno il luogo, le persone, ciò che vi è contenuto, al momento presente e prima di effettuare il massaggio aromaterapico.

Definiremo ambiente interno la condizione fisica, energetica, emozionale, psicologica, spirituale del soggetto ricevente al momento presente.

Per ciò che concerne l’ambiente esterno, sia che ci si trovi in un ambiente aperto o chiuso sarebbe bene avere un luogo né troppo caldo, né tropo freddo, che sia pulito, gradevole, armonioso, predisposto energeticamente e per quanto possibile non avere condizioni sfavorevoli alla effettuazione del massaggio, quali: rumori molesti, cattivi odori, luce troppo forte, presenza di altre persone, eccetto chi effettua il massaggio

Per ciò che concerne l’ambiente interno, ossia le condizioni della persona che vuole ricevere il massaggio è bene che non abbia mangiato o bevuto eccessivamente, che non sia particolarmente turbata emozionalmente, che non abbia particolari controindicazioni fisiche al massaggio. L’operatore prima di effettuare il massaggio aromaterapico dovrà tener conto delle seguenti indicazioni e controindicazioni generali e disporre dei materiali idonei.


Controindicazioni fisiche

· infezioni che si trasmettono per mezzo del contatto fisico o della saliva
· febbre
· tumori
· predisposizione a trombosi o flebiti
· ferite, cicatrici recenti, ustioni
· disturbi cardiaci gravi
· fratture recenti
· malattie della pelle
· infiammazioni dei tessuti, dolori muscolari molto forti, tendinite, borsiti
· epilessia
· bambini e donne in gravidanza



Linfodrenaggio Manuale o Drenaggio Linfatico Manuale

IL DRENAGGIO LINFATICO MANUALE

Il drenaggio linfatico manuale (DLM), ideato da Vodder intorno agli anni 20, agisce sui vasi linfatici attivandone l'automatismo ed aiutando l'eliminazione del liquido interstiziale e della linfa.
Il drenaggio linfatico manuale rappresenta una tecnica efficace ed ormai diffusa in tutto il mondo.

Il concetto di "drenaggio" si riferisce alla messa in moto del liquido da una zona dove si è accumulato verso un punto di sbocco, mediante un appropriato sistema di manovre opportunamente studiate e codificate, attraverso un naturale sistema di conduzione: il sistema linfatico. Così come l'agricoltore drena un campo inondato ed elimina l'acqua stagnante mediante una rete di canali, nel nostro organismo esiste un sistema tubulare formato dai vasi linfatici che rende possibile l'uscita relativamente semplice del liquido interstiziale e della linfa che, per vari motivi patologici, si sono accumulati in diverse parti del corpo, specialmente nella pelle o sotto di essa (fra questa ed il rivestimento muscolare).
Le manipolazioni che si eseguono durante il drenaggio linfatico sono delicate, lente e ripetitive ed esercitano un piacevole effetto antistress, perché attivano il sistema nervoso vegetativo preposto al rilassamento (parasimpatico).

Le indicazioni del DLM sono numerose e viene proposto per la sua azione antiedema, (le manipolazioni specifiche del DLM sono particolarmente efficaci per il trattamento del linfoedema), l'effetto analgesico (sedativo del dolore), l'effetto sulle fibre muscolari lisce.
Sulle fibre muscolari striate il DLM esercita un effetto rilassante quando questi muscoli sono tesi e ipertonici; sulle fibre muscolari di tipo liscio (muscolatura viscerale) migliora ed attiva il loro automatismo; attiva la risposta difensiva del sistema immunitario: attraverso il drenaggio linfatico, miglioriamo la risposta difensivo immunitaria delle zone trattate.

La pratica del DLM non deve mai produrre arrossamento della pelle, espressione di un maggior apporto di sangue e di maggior apporto di liquidi ad un tessuto. Al contrario, attraverso il DLM, favoriamo il riassorbimento di liquidi in eccesso. Non si deve mai procurare dolore durante il drenaggio, perché in questo caso i vasi linfatici smettono di funzionare correttamente per ché si collassano per via riflessa. Il ritmo delle manipolazioni è piuttosto lento, a differenza del massaggio manuale tradizionale, e le mani dell'operatore devono lavorare con buona aderenza ai piani cutanei, per favorire l'attivazione della linfa e il convogliamento delle scorie e dei liquidi ristagnanti. Le pressioni delle manipolazioni del drenaggio linfatico si eseguono tangenzialmente alla superficie cutanea, per cui risultano più deboli e delicate di quelle utilizzate nel massaggio manuale tradizionale. Ad ogni fase di pressione di spinta deve seguire una fase di rilassamento, fase molto importante perché il liquido interstiziale e la linfa agiscono come una massa liquida che si sposta lentamente.
Per ottenere un buon drenaggio, è necessario eseguire manipolazioni lunghe e lente, rispettando i periodi di pausa per la fase di rilassamento e di riempimento dei vasi linfatici.

Il DLM è una tecnica efficace per prevenire ed attenuare l'antiestetico aspetto a "buccia d'arancia " della cellulite. Abitualmente, si suggerisce, di sottoporsi ad un ciclo di sedute frequenti (2-3 la settimana ) e ad una terapia di mantenimento (2-4 sedute mensili), a seconda dell'importanza dell' inestetismo.
Nel trattamento di patologie (edema post-chirurgico, esiti cicatriziali), la prescrizione medica deve essere specifica e personalizzata.
In questi casi la frequenza sarà prescritta dal medico e sovente viene prescritto ogni giorno.

Riflessologia Plantare

Brevi cenni sulla Riflessologia Plantare

Il piede è riconosciuto da millenni come sede eletta, anche se non unica, di zone riflesse, cioè in stretto collegamento con le altre parti del corpo. Attraverso la riflessologia plantare, una tecnica di massaggio in cui si usano esclusivamente i pollici, ed è possibile intervenire su alcuni punti del piede per ristabilire equilibri perduti, per prevenire e curare molti disturbi e per mantenere il benessere.

IL MASSAGGIO CHE RILASSA

I piedi hanno una straordinaria ricchezza di terminazioni nervose, le quali hanno un’azione riflessa su tutto l’organismo. Sono una parte del corpo in stretto collegamento con le altre, e il collegamento avviene sempre grazie all’intervento del cervello, che riceve un messaggio, lo decifra e invia una risposta là dove questa è stata richiesta.

Il terapeuta nel corso di una seduta di riflessologia esercita una pressione su alcune zone del piede senza spostare il dito, con un movimento a scatto, flettendo la falange in modo da formare un angolo di 70 gradi e procedendo con un ritmo continuo. Viene seguito un percorso preciso, rappresentato dalla mappa dei punti riflessi.

Nel piede, il corpo umano è rappresentato come un uomo seduto ed i punti riflessi si presentano con la stessa sequenza che gli organi corrispondenti hanno nell’anatomia del corpo. Si parte dalla testa, che è riflessa nelle dita, e si arriva giù fino, al bacino, che ha il suo punto riflesso nella zona del calcagno. I due piedi, inoltre, rappresentano ciascuno una metà del corpo, compresi gli organi che in esso si trovano.

Un trattamento personalizzato

La riflessologia è in grado di fornire lo stato di funzionalità dell’organo corrispondente al punto riflesso nel piede, che viene stimolato e quindi, in un certo senso, "interrogato". A seconda dei casi, tale punto può rispondere alla pressione con dolore, fastidio, piacere o indifferenza.

Il punto dolente denuncia la situazione di malessere dell’organo bersaglio, che a sua volta può accusare un disturbo per diverse ragioni, le quali vanno a loro volta indagate e circoscritte. Le disfunzioni possono infatti avere origini diverse, quindi bisogna cercarne le cause, caso per caso.

Va sottolineato, infine, che la riflessologia plantare non ha controindicazioni, perché produce sempre e comunque una reazione positiva, che si oppone a eventuali squilibri. E se è vero che il suo campo di applicazione è vastissimo, e spazia dalla cura delle allergie a quella delle depressioni, dalle disfunzioni ormonali all’artrosi cervicale, è altrettanto vero che un breve ciclo di sedute al cambio di stagione può essere utile a tutti per mantenere il benessere psicofisico e prevenire l’insorgere di disturbi e malesseri.

Le zone da stimolare

Alcune zone del piede vanno adeguatamente stimolate in ogni caso, indipendentemente dal tipo di problema specifico: sono quelle corrispondenti all’apparato urinario, al sistema nervoso e a quello ormonale. In particolare, trattando i punti del piede che corrispondono all’apparato urinario, si mobilizzano le tossine presenti nell’organismo. Grazie a questo processo queste entrano in circolo e vengono eliminate dai reni e dal fegato, per cui il corpo si disintossica. Stimolando invece i punti corrispondenti al sistema nervoso e a quello ormonale si ripristina un buon equilibrio psicofisico. Gli altri punti specifici, individuati caso per caso, costituiscono la cura personalizzata per ogni singolo paziente.

Gli obiettivi della Riflessologia Plantare

Ridurre l'ansia e il dolore; indurre il rilassamento e il sonno; mitigare la nausea e il vomito; controllare alcuni sintomi quali la stitichezza o il singhiozzo.

Si può stilare un elenco dei disturbi curabili con la giusta digitopressione. La depressione e i problemi dell'umore si combattono premendo le zone dell'ipofisi e del cuore. Contro il nervosismo, lo stress, l'angoscia e la stanchezza bisogna riferirsi alle aree del plesso solare, polmoni, ghiandole surrenali, reni, ipofisi. I punti dei reni e della vescica sono da considerare per la terapia delle mestruazioni dolorose, la sindrome premestruale e la cistite. Facendo pressione sulle zone del pancreas, dell'intestino, del colon, dello stomaco e del plesso solare si curano i problemi digestivi e le coliti; con i reni e il cuore si combatte il disturbo del gonfiore alle gambe. Per il mal di testa si consiglia di rivolgersi alle aree degli occhi, della fronte e del fegato; per l'insonnia e i frequenti risvegli notturni le aree della fronte e del plesso solare; per la costipazione il punto dove è localizzato il riflesso dell'intestino, e così via.

Caratteri del trattamento

Praticando la riflessologia la sensazione che si prova è una spiccata rilassatezza, un'avvolgente senso di calore e accudimento. La mente rallenta i propri ritmi, favorendo il collegamento consapevole alle percezioni corporee e aprendo la via ad una dimensione di benessere. Il percorso terapeutico varia da soggetto a soggetto; mentre immediati sono i benefici relativi a distensione e disintossicazione, la durata del ciclo di trattamenti mirati ad un problema specifico dipende dalla risposta individuale. E' chiaro, comunque, che gli squilibri organici o le malattie psicosomatiche che si trascinano da più tempo e di natura grave avranno bisogno di una serie di interventi più lunga.

Nel processo di riconquista dell'equilibrio, si possono verificare alcuni effetti indesiderati che si configurano come vere e proprie "crisi di assestamento", ma che segnalano la vicinanza dello scopo ultimo della terapia riflessogena, cioè la guarigione. Tra questi fenomeni (tutti di carattere transitorio) si annoverano l'aumento delle eruzioni cutanee, l'incremento della sudorazione e della secrezione del naso e della bocca, l'innalzamento dei valori dell'attività intestinale e di quella della vescica urinaria.

Massaggio in Gravidanza

IL MASSAGGIO IN GRAVIDANZA

Il massaggio in gravidanza o massaggio prenatale è una pratica che asseconda le necessità del corpo della futura mamma nel corso delle varie fasi che precedono il parto e non solo in presenza di disturbi articolari.
Il suo scopo è quello di accrescere le funzioni dei muscoli e delle articolazioni, migliorare la circolazione, tonificare il corpo e rinvigorire la partoriente sia sul piano fisico che mentale. Si tratta di una pratica relativamente recente, la cui popolarità e diffusione è in contenuto aumento, poiché estremamente piacevole, oltre che utile, alla madre e al nascituro. I benefici fisici, inoltre, comprendono la riduzione dello stress ormonale e di quello fisico legato alla trasformazione del corpo della donna durante la gravidanza. Esso può prevenire, tra l’altro, le smagliature derivanti dalla distensione della pelle, migliorando la sua elasticità attraverso una stimolazione della circolazione sanguigna.
Il massaggio prenatale non differisce, sostanzialmente, dal massaggio tradizionale, se non fosse per la posizione della donna che dovrà essere supina o su un fianco per non influenzare negativamente la posizione del feto nell’utero e per una serie di accortezze mirate a tutelare la salute della madre e del bambino.

Le zone che dovranno essere maggiormente stimolate nel massaggio prenatale sono:

la regione pelvica
la spina dorsale
la muscolatura della schiena
La regione addominale, in particolare, dovrà essere solo minimamente sollecitata, senza esercitare pressioni.

Tra i benefici che produce il massaggio prenatale ci sono:

rilassamento e diminuzione dell’insonnia
sollievo alle articolazioni relativamente al peso che devono sopportare nel corso della gravidanza
sollievo al collo e alla schiena provati dallo squilibrio dei muscoli e dalla relativa debolezza
assistenza nel mantenere la corretta postura
preparare i muscoli ad essere usati durante il parto
ridurre il gonfiore delle mani e dei piedi
alleviare il dolore del nervo sciatico
alleviare il mal di testa e la congestione del seno

Controindicazioni

Il massaggio prenatale non presenta particolari problemi di sicurezza per la salute della donna, ma è sempre consigliabile informare il massaggiatore dei problemi fisici che si stanno avvertendo durante la gravidanza, prima di iniziare il massaggio.

Il massaggio è generalmente controindicato nelle seguenti situazioni:

fuoriuscite di acqua o di sangue
diabete
malattie contagiose
febbre
nausee mattutine, vomito o diarrea
vertigini
palpitazioni
dolori inusuali
alta pressione sanguigna
dolori addominali

Come trattare i nostri Piedi

COME TRATTARE I NOSTRI PIEDI

I piedi sani sono robusti e agili, forti e veloci, sostengono bene il nostro corpo e gli assicurano l’equilibrio. Quando i nostri piedi stanno bene ci sentiamo più allegri e in forma, la nostra psiche ne risente positivamente. Ecco allora alcuni consigli per assicurare ai nostri piedi benessere e salute.

Calzature idonee
Le scarpe devono essere sempre comode, adatte al piede che le calza, devono sostenere il piede e permetterne un agevole movimento. La misura deve essere giusta sia in lunghezza che in larghezza e il materiale usato deve permettere la traspirazione, si scelgano perciò pelle, cuoio, tela. I tacchi non devono mai essere troppo alti, comunque non oltre i 4-5 centimetri.

Igiene e pulizia
Ogni giorno si deve fare un pediluvio e in caso di piedi stanchi e dolenti si aggiunga all’acqua tiepida una manciata di sale, preferibilmente integrale.

Moto e ginnastica
I nostri piedi lavorano molte ore al giorno e alla sera sono spesso stanchi e gonfi. Si consigliano alcuni movimenti, per irrobustirli, da praticare quotidianamente:
nella posizione seduta intrecciare le dita dei piedi con quelle delle mani, muoverle più volte in avanti e indietro, ruotarle e aprirle a ventaglio;
camminare a piedi nudi sulla sabbia, sull’erba, sulla ghiaia ma anche sul pavimento di casa;
nel caso si trascorrano molte ore seduti, è bene interrompere di tanto in tanto la posizione e camminare per qualche minuto sulle punte dei piedi in modo da stimolare la circolazione.

Cura delle unghie
E’ importante dedicare anche alle unghie una cura attenta e costante: si provveda ogni quindici giorni a tagliarle, dopo un pediluvio, diritte e corte. Si raccomanda di non tagliarle agli angoli per evitare la comparsa di un’unghia incarnita o di piccole infezioni.

Massaggio
Si consiglia di praticare ogni giorno, dopo il pediluvio, un massaggio riflessogeno con crema o olio.

I pediluvi
L’uso del pediluvio è facile ed efficace nello stesso momento ed arreca sollievo e benessere ai piedi.
La sua efficacia si riscontra in breve tempo (circa 15-20 minuti) e rappresenta un vero toccasana, semplice ed immediato.
L’azione del pediluvio è essenzialmente defaticante e idratante, ma anche riposante, deodorante e tonificante, secondo le sostanze che vengono aggiunte all’acqua tiepida: oli essenziali, infusi vegetali.
Il pediluvio è utile quando si cammina, dopo aver fatto dello sport, quando si resta troppo tempo in piedi, per eccessiva traspirazione e, cosa importante, si può praticare a scopo preventivo. Il pediluvio non dovrebbe superare i 10 minuti nel soggetto diabetico per evitare un’eccessiva macerazione della pelle.

Piedi con eccesso di traspirazione
Si pratica un pediluvio tiepido al quale si possono aggiungere: un infuso di foglie di noce oppure oli essenziali di timo, rosmarino, eucalipto, salvia, camomilla. Se la traspirazione è eccessiva si può applicare un impacco di argilla bianca e acqua tiepida. Si lascia agire per circa 15-20 minuti, si risciacqua, si asciuga e si lasciano liberi i piedi il più possibile, senza calze e scarpe.

Piedi stanchi
Si pratica un pediluvio con aggiunta di menta o camomilla, oppure si può usare qualche goccia di olio essenziale di lavanda, limone, arancia o bergamotto. Ottimo l’automassaggio con olio di arnica.

Piedi secchi
Si pratica un pediluvio con aggiunta di olio essenziale di lavanda o di rosmarino, si può provare a sciogliere nell’acqua del miele ma soprattutto massaggiare con oli o creme.

Piedi caldi
Si pratica un pediluvio a temperatura ambiente o freddo con aggiunta di succo di limone o di oli essenziali di timo, lavanda o menta.

Piedi freddi
Si pratica un pediluvio con aggiunta di oli essenziali di pino, rosmarino o eucalipto.

Piedi gonfi
Si pratica un pediluvio a temperatura ambiente di acqua e sale della durata di 15-20 minuti, oppure si aggiunge all’acqua il succo di due limoni o un infuso di menta o oli essenziali di salvia, genziana, camomilla o rosmarino.

Il Massaggio
Per mantenere i piedi sani si dovrebbe, oltre che frequentare abitualmente un riflessologo, eseguire, almeno una volta alla settimana, dei movimenti di ginnastica e di automassaggio plantare, in modo da renderli più agili, asciutti e robusti.
Trovare del tempo disponibile per farlo non dovrebbe essere difficile perché queste pratiche possono essere svolte con molta facilità.
Si manterranno così i piedi in forma, agili, si rinforzerà la muscolatura dell’arcata interna e le articolazioni saranno più sciolte.
Si deve anche camminare a piedi nudi sulla sabbia, sull’erba o, più semplicemente, sul pavimento di casa indossando eventualmente dei calzini di cotone o di lana.
Praticando abitualmente questi esercizi e manualità si otterranno ottimi risultati locali (piedi gonfi e dolenti) e riflessi (cattiva circolazione, insonnia, nervosismo).
Per eseguire il massaggio si può usare un olio o una crema.
Si inizia dal piede sinistro con dei movimenti di sfioramento, sia dell’avampiede che della pianta a mani aperte.
Con una mano si afferra il tallone, con l’altra si stirano le dita verso l’alto. Si resta in trazione contando fino a 20 secondi.
Con una mano si afferra il tallone, con l’altra si stirano le dita verso il basso. Si resta in trazione contando fino a 20 secondi.
Sempre tenendo fermo il tallone, si spinge l’avampiede prima verso sinistra poi verso destra. Si resta fermi in ciascuna posizione per 20 secondi.
Si fa ruotare il piede completamente, afferrando la parte posteriore della caviglia, cinque volte, prima verso sinistra poi verso destra.
Massaggiare con il pollice tutti gli spazi interossei fra le dita arrivando fino al centro della giuntura dell’avampiede.
Frizionare con le due mani aperte i lati del piede.
Eseguire degli sfioramenti a mano aperta sotto la pianta.
Esercitare delle pressioni con le dita, alternando la mano sinistra e la mano destra, sotto le dita del piede (zona metatarsale) e poi su tutta la pianta.
Frizionare con il pollice lungo tutta l’arcata interna del piede, dal tallone all’alluce e viceversa (trattamento schiena).
Frizionare con il pollice sotto le dita del piede e massaggiare con l’indice gli spazi infradigitali.
Frizionare ruotando il pollice sotto la pianta del piede, la parte centrale (intestino) e tutta l’area del tallone (glutei e zona riflessa di riproduzione).
Trazione di tutte le dita del piede verso l’alto.
Frizione intorno ai malleoli, interno ed esterno, per 15 volte.
Seguire con le mani il tendine d’Achille e massaggiare i polpacci dividendoli.
Si termina con sfioramenti alternati sia sotto che sopra il piede.
Dopo aver effettuato l’automassaggio, si può completare il lavoro facendo ruotare una pallina, possibilmente di legno, sotto la pianta del piede per riattivare la circolazione sanguigna e rinforzare la muscolatura.

Traumi alla Caviglia


LESIONI E TRAUMI DELLA CAVIGLIA E DEL PIEDE

La prevenzione è l'arma più efficace contro qualunque tipo di infortunio che può verificarsi nella pratica sportiva dilettantistica e professionistica specialmente nell'ambito del calcio.
I traumatismi costituiscono nel calciatore un grosso impedimento che può compromettere l'attività agonistica a breve, medio e lungo termine.
E' evidente come risulti molto importante una corretta prevenzione anziché la scelta di una terapia successiva delle lesioni traumatiche.
Decisivo è la prevenzione.
Frequentemente per il desiderio di soddisfare i dirigenti e i familiari, specie nel settore dilettantistico, e giovanile, vengono affrettati i tempi di guarigione con il grave pericolo di ricaduta per l'atleta stesso.
I fattori preventivi delle lesioni traumatiche insieme al riscaldamento, stretching,, ginnastica propriocettiva e tapping, sono le solette plantari e le calzature.
Le prime servono alla correzione dei dismorfismi dei piedi (piede piatto o cavo) le seconde atte ad assorbire l'onda d'urto che si genera cori l'impatto del piede al suolo specie per i più giovani.
Per l'attività altamente dinamica, il piede del giocatore deve oltremodo sopportare l'incongruenza di una calzatura del tutto inadatta alla corretta fisiologia dell'appoggio del piede sul terreno.
A questo proposito le scarpe da giuoco dovrebbero essere predisposte per l'inserimento di plantari o di materiale shock absorbing. Nel contesto va ribadita l'importanza che può avere la scelta dei tacchetti, in relazione delle condizioni del terreno. Infatti, molto spesso si è potuta constatare che anche nelle sedute di allenamento, il giocatore vuoi per superficialità, pigrizia, o scarsa conoscenza della tematiche, utilizza tacchetti non idonei alle condizioni oggettive del terreni, usando per esempio tacchetti alti metallici su terreni duri, oppure tacchetti in poliuretano su terreni fangosi, in erba e comunque scivolosi.
Queste leggerezze possono produrre infortuni più o meno gravi.

Bere Acqua

B ERE ACQUA

Siamo abituati a pensare all'acqua come a qualcosa di comune e banale. Nulla di più lontano dal vero. L'acqua è il solvente più potente che si conosca.

Medici e nutrizionisti consigliano di bere almeno due litri d'acqua al giorno: questo perché sono circa due i litri di liquido che attraverso l'urina, il sudore e il respiro eliminiamo quotidianamente. L'organismo non possiede riserve d'acqua e per questo è necessario rifornire il nostro corpo bevendo tanto e mangiando cibi come frutta e verdura, che contengono una notevole quantità di acqua. Inutile dire, che è indispensabile avere con sè una bottiglietta d'acqua durante l'attività fisica o nella stagione calda, per integrare i liquidi persi durante l'attività fisica.

L’acqua fa lavorare di meno i reni. Aiuta nella depurazione del sangue.

Non bevendo abbastanza acqua in maniera regolare, potreste andare incontro a diversi problemi di salute in futuro, ad esempio calcoli renali.

Se le urine hanno sempre un colore giallo, c'è qualcosa che non và. Bisogna avere almeno quattro minzioni limpide al giorno.

Bere spesso a piccoli sorsi, consumando fino a 2 litri di acqua al giorno.

Non dobbiamo dimenticare che il nostro corpo è fatto soprattutto da acqua.

L'acqua non è solo un solvente ma un elemento indispensabile alla vita.

Bisogna bere anche se non si sente il bisogno.

Per facilitare l'assunzione di acqua si può lasciare una bottiglia d'acqua nelle vicinanze e fare un sorso ogni tanto.

In particolar modo nei mesi estivi bere acqua fa bene. I benefici si inizieranno a vedere dopo una settimana circa, con un miglior colorito della pelle. Inoltre la pelle è più fresca e giovane, grazie alla migliore idratazione interna.

Cosa costa bere ? E i benefici non saranno solo a livello della pelle ma in tutto il corpo, ad iniziare da una aumentata fluidità del sangue e dispersione di tutti gli elementi del corpo. E' da ricordare che bisogna bere a piccoli sorsi e a piccole quantità. Ingerire grosse quantità d'acqua non serve molto, in quanto viene subito eliminata dai reni.

Vi sono varie tipologie di acqua :

Acque minimamente mineralizzate: sono acque molto diuretiche ma che non affaticano i reni in quanto contengono una scarsa quantità di sali minerali.

Acque oligominerali: Sono consigliate a chi soffre di ipertensione arteriosa perché contengono poco sodio, mentre sono sconsigliate a chi soffre di gastrite o ulcera perché hanno spesso un più elevato livello di acidità.

Acque mediominerali: hanno indicazioni diverse a seconda del minerale che prevale nella loro composizione.
- solfate sono consigliate a chi ha problemi di fegato;
- solfato-calciche sono consigliate a chi ha il colesterolo alto;
- bicarbonatiche sono consigliate a chi ha problemi digestivi;
- cloruro-sodiche sono consigliate a chi soffre di stitichezza, ma sono sconsigliate a chi ha - problemi renali e di ipertensione.

Acque ricche di minerali: sono, come dice il nome stesso, molto ricche di minerali e quindi vanno consumate solo sotto controllo medico.

L'acqua ha notevoli virtù anche per la bellezza. Il nemico numero uno delle donne, la cellulite, è infatti strettamente collegato al fenomeno della ritenzione idrica, ovvero il ristagno di liquidi nei tessuti. Il primo consiglio degli esperti è semplice: non c'è crema o istituto di bellezza che tenga, l'importante è bere, bere, bere... L'acqua è alleata delle donne anche nelle diete: bere qualche bicchiere d'acqua prima dei pasti aiuta a placare l'appetito e a smorzare i morsi della fame. Bere tanto deve quindi diventare un'abitudine di tutti i giorni, ma diventa ancora più importante dopo un'abbuffata o un consumo eccessivo di alcolici, per consentire all'organismo di depurarsi ed eliminare le tossine.

Ottima per combattere le borse sotto gli occhi.

Uno studio dell'Università di Bristol (GB) indica che l'acqua fredda peggiora le prestazioni intellettuali del 15%. Quindi meglio l'acqua a temperatura ambiente.

Gambe pesanti....rimedi

Rimedi per la pesantezza di gambe

Il gonfiore alle gambe è un problema che interessa un grandissimo numero di donne.

Le ragioni più consuete sono:

- lo stare in piedi per gran parte della giornata,
- il rimanere fermi seduti per tante ore,
- l’uso della pillola anticoncezionale,
- la ritenzione idrica,
- problemi di fragilità capillare,
- una temperatura ambientale molto alta.
Rimanendo in piedi, o anche seduti, per molte ore, a causa della forza di gravità, i liquidi ristagnano nelle gambe, che rappresentano la parte più bassa del corpo. Questa situazione viene aggravata dal caldo, che provoca una dilatazione del vasi sanguigni.

Questi sono i rimedi più efficaci:

- tenere le gambe sollevate (appoggiate ad una sedia o ad un pouf) quando si è seduti;
- dormire con le gambe leggermente rialzate (posizionare un rialzo di circa 10 cm sotto il materasso dalla parte dei piedi), per favorire la circolazione;
- fare una doccia fredda alle gambe tutte le sere;
- evitare sia i tacchi troppo alti, sia le scarpe piatte (il sangue non riceve una spinta adeguata che gli possa permettere di risalire verso il cuore);
- fare dell’attività fisica regolarmente, soprattutto ginnastica per le gambe;
- bere molta acqua, limitando l’uso del sale (il sodio favorisce la ritenzione idrica);
- utilizzare dei prodotti erboristici naturali con effetti diuretici (ananas, betulla, tarassaco, papaia, pilosella) e con effetti sulla microcircolazione capillare (mirtillo, centella, vite, ippocastano, meliloto);

- ricorrere al massaggio.

Gambe...cosa fare

Gambe

Le vene varicose rappresentano una patologia che interessa il 40% della popolazione adulta italiana.
I soggetti più a rischio sono tutti coloro che per lavoro sono costretti a passare gran parte del loro tempo in piedi.
Naturalmente non basta stare in piedi tutto il giorno per essere sicuramente a rischio, perchè esistono altri fattori che aumentano l'incidenza di malattie cardiovascolari come la gravidanza, il parto, l'obesità ed alcuni farmaci.

Perchè ho le gambe gonfie e doloranti ?
Le varici e le gambe gonfie sono la conseguenza di un mancato funzionamento delle valvole venose e della "pompa" muscolare del polpaccio che non permettono un adeguato ritorno del sangue venoso al cuore che così tende a scorrere verso le parti inferiori dell'organismo.
Le vene e le valvole si dilatano e diventano visibili sotto la pelle.

Consigli utili
Evitare di passare lunghi periodi in piedi, ed in ogni caso compiere 10 flessioni sulla punta dei piedi per almeno 2 volte al giorno.
Sforzarsi di compiere una qualsiasi attività sportiva, ma se questo non dovesse essere proprio possibile, cercate di camminare il più possibile, evitando l'uso della macchina per i piccoli spostamenti.
Le donne che fanno uso di pillole anticoncezionali consultino subito il proprio medico in caso di questo tipo di disturbi.
Evitare i bagni troppo caldi ed attenzione all'uso di cere depilatorie.
Curare l'alimentazione evitando il caffè, l'alcool, il fumo ed i cibi troppo conditi. Cercare di assumere molta frutta.
In inverno evitare di tenere troppo a lungo le gambe vicino a stufe o termosifoni.
La notte cercare di dormire con un cuscino sotto le gambe in modo di tenerle in una posizione elevata rispetto al corpo.
Per evitare le complicanze più gravi, dietro consiglio del medico, iniziare precocemente il trattamento con tarmaci adatti contro le flebiti.
Chiedete consiglio anche sulla possibilità di utilizzare calze elastiche della opportuna compressione in base alle personali esigenze.

Integratori alimentari
GinkoBiloba, Mirtillo, Centella, Ippocastano, Riposante Gambe

Hot Stone Massage - Massaggio con le pietre calde

IL MASSAGGIO HOT STONE

Fin dalla notte dei tempi, civiltà e culture millenarie si sono sempre affidate alle pietre per scopi medicinali e per riequilibrare chakra distonici o intervenire su vibrazioni di energia negativa. E il fuoco, e il calore in generale, sono da sempre preziosi alleati anche per fini terapeutici. Combinare questi elementi insieme dà vita all’Hot Stone Massage, conosciuto già da tempo anche in Italia come Massaggio con pietre laviche, praticato da millenni e recentemente tornato in auge grazie alla riscoperta delle beauty farm americane, che lo hanno poi rilanciato in tutto il mondo.

Applicazione di pietre laviche

L’azione terapeutica si ottiene applicando sul corpo pietre basaltiche, vulcaniche, ma anche provenienti dal Gange e dai letti di altri fiumi. Le pietre rilasciano lentamente il loro calore: sotto questo punto di vista è importante anche tenere in considerazione il diverso effetto di ogni tipo di pietra: una pietra levigata rilascia il calore in modo più lento e uniforme. A seconda del disturbo da trattare, all’azione della pietra viene associato il massaggio adatto e spesso la terapia viene accompagnata con l’azione di oli o aromi.
Il massaggio Hot Stone si può in ogni caso praticare anche a freddo, per venire incontro a chi ha problemi di fragilità capillare, cioè le uniche persone per cui il massaggio con pietre calde è controindicato.

Massaggio con pietre calde, fredde e alternato

Per il massaggio a caldo si scelgono in genere pietre laviche, la cui dimensione e il cui peso dipendono dal tipo di trattamento che è necessario effettuare. Se in genere si prediligono pietre che abbiano una forma che le rende maneggevoli, a volte, per il trattamento di estese parti del corpo, si utilizzano pietre più grandi. Le pietre vengono scaldate, generalmente in acqua, a 65-70 gradi. Sulla parte del corpo da massaggiare viene prima applicato un olio e poi la parte viene manipolata grazie alle pietre, che nel frattempo sono state asciugate. Quando hanno disperso il loro calore vengono sostituite con altre pietre calde. Per il massaggio con pietre fredde vengono usati particolari tipi di quarzo, raffreddati ad hoc per la terapia. Oltre che per coloro che soffrono di fragilità capillare, questa variante del massaggio è particolarmente indicata per gli sportivi. Le pietre fredde stimolano infatti la circolazione causando un restringimento dei vasi sanguigni, migliorando così lo smaltimento delle tossine e l’ossigenazione delle cellule.
La tecnica con pietre calde alternate ad altre fredde è consigliato per il trattamento di lesioni muscolari e infiammazioni, poiché stimola la vasodilatazione e successivamente la vasocostrizione, oltre ad avere un effetto sedativo sul sistema nervoso.

I benefici

In generale, questo tipo di trattamento è indicato nel caso di:
dolori muscolari, reumatici o artritici
mal di schiena
stress
insonnia
depressione

È inoltre indicato per migliorare la circolazione. Ma la terapia, soprattutto se abbinata ad aromaterapia, uso di oli e massaggi, può anche procurare benefici più specifici.

Il massaggio Hot Stone aiuta a sciogliere la rigidezza muscolare, a migliorare la mobilità delle articolazioni e ad alleviare la tensione della colonna vertebrale, principale causa di dolorosi e invalidanti mal di schiena. Decongestiona i depositi linfatici, migliora la ritenzione dei liquidi e influisce positivamente sulla circolazione arteriosa, oltre a migliorare il ritorno venoso. Aiuta a disintossicare l’organismo, sbloccando inoltre gli scambi metabolici. Ha inoltre anche effetti estetici, poiché leviga e rilassa la pelle.

Senza contare i benefici sull’umore e sul benessere dello spirito, che troppo spesso si tende a mettere in secondo piano rispetto al corpo. La tecnica Hot Stone procura una generale sensazione di benessere e relax, e l’aumento della sensibilità nei confronti delle persone e del mondo. Inoltre, contribuisce ad acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Massaggio con pietre laviche

Sui Chakra

Oltre che su parti doloranti o malate, le pietre possono essere, secondo la concezione olistica, appoggiate direttamente sui chakra, per migliorare il flusso di energia all’interno del corpo. Considerati come ruote o porte di energia, I principali chakra sono sette. “Risintonizzare” un chakra influenza il flusso di energia, positiva e negativa, e influisce su particolari stati d’animo e aspetti della vita a cui lo specifico chakra è correlato.

Controindicazioni

Il trattamento con pietre calde è controindicato per chi soffre di fragilità capillare. È inoltre sconsigliato su ferite aperte e lesioni cutanee e in caso di nausea, febbre e infiammazioni dei vasi linfatici.

Vitamine e Minerali

Vitamine e minerali
dove si trovano e a cosa servono

- Vitamine: A-B1-B2-B3-B5-B6-B8-B9-B12-C-D-E-K

- Minerali: Calcio-Cromo-Ferro-Iodio-Magnesio-Potassio-Rame-Selenio-Sodio-Zinco


Vitamina A - Retinolo - Provitamina A - Betacarotene
dove si trova olio fegato di merluzzo, fegato, butto, latte intero, formaggio, uova, carote, meloni, albicocche, spinaci, cachi, zucca, patate dolci.

a cosa serve Liposolubile: facilita l'adattamento alla visione notturna, mantiene la salute e l'elasticità della pelle, dei capelli e delle mucose, aumenta la resistenza alle infezioni, combatte i radicali liberi.

Vitamina B1 - Tiamina - Aneurina
dove si trova maiale, fegato e frattaglie, germe di grano, cereali integrali, legumi, noci, lievito di birra, crusca
a cosa serve Idrosolubile: indispensabile per la produzione di energia dai carboidrati (pane, pasta, ecc)

Vitamina B2- Riboflavina - Lattoflavina - Ovoflavina
dove si trova latte, pollo, pesce, fegato e rognone, formaggi, cereali integrali, germe di grano, lievito di birra, frutta a guscio: pinoli, arachidi, noci, pistacchi.
a cosa serve interviene in numerose reazioni chimiche che hanno come fine ultimo la produzione di energia, consente all'organismo di utilizzare al meglio le sostanze nutritive contenute nei diversi alimenti, contribuisce a salvaguardare l'integrità della pelle, unghie, occhi e del sistema nervoso, indispensabile per l'utilizzazione delle altre vitamine del gruppo B e per la produzione di ormoni dalle ghiandole surrenali,

Vitamina B3 - Vitamina PP - Niacina - Acido Nicotinico
dove si trova maiale, manzo, pollo, vitello, tacchino, fegato, pesce, arachidi, datteri, lievito di birra
a cosa serve Idrosolubile: partecipa alla produzione di energia e al metabolismo delle proteine, essenziale per la sintesi degli ormoni sessuali, del cortisone e dell'insulina, salvaguardia il buon funzionamento del sistema nervoso e dell'apparato digerente, mantiene la pelle in salute e la pressione arteriosa bassa

Vitamina B5 - Acido Pantotenico
dove si trova carni e frattaglie, uova, crostacei, gorgonzola, cereali integrali, lievito di birra, pappa reale, funghi, frutta a guscio: pinoli, arachidi, noci, pistacchi.
a cosa serve Idrosolubile: vitamina antistress, indispensabile per una corretta produzione di energia e di sostanze indispensabili all'organismo, aumenta la resistenza alle infezioni, salvaguarda la salute della pelle, importante per il ricambio cellulare, aiuta la cicatrizzazione delle ferite, piaghe, ustioni, previene la stanchezza, combatte gli effetti tossici degli antibiotici.

Vitamina B6 - Piridossina
dove si trova pesce, pollame, cereali integrali, lenticchie, germe di grano, soia, spinaci, fagiolini, banane, frutta a guscio: pinoli, arachidi, noci, pistacchi, lievito di birra, semi di girasole, castagne.
a cosa serve Idrosolubile: partecipa alla produzione di aminoacidi, aumenta la resistenza alla stress, coinvolta nella produzione di globuli rossi, importante per il buon funzionamento del sistema nervoso, immunitario e dell'apparato digerente, nella crescita e riproduzione cellulare.

Vitamina B8 - Vitamina H - Biotina
dove si trova carni e frattaglie, pollo, pesce, latte, formaggi, cereali integrali, lievito di birra, farina di soia, crusca, germe di riso, frutta a guscio: pinoli, arachidi, noci, pistacchi
a cosa serve Idrosolubile: fondamentale per la sintesi della vitamina C, indispensabile per trasformare in energia i carboidrati, per scindere gli acidi grassi e per eliminare i prodotti di scarto dalle trasformazione delle proteine, migliora il funzionamento delle ghiandole sebacee, allevia i dolori muscolari, unica vera soluzione contro la caduta dei capelli.

Vitamina B9 - Acido Folico - Vitamina M - Folacina
dove si trova frattaglie, fegato, legumi (piselli, fagioli, ceci), spinaci, crocifere (broccoli, cavolfiori, cavoletti), germogli di grano e soia, pomodori, meloni e soprattutto lievito di birra.
a cosa serve l'acido essenziale per il buon funzionamento del sistema nervoso e del midollo osseo, viene attivato dalla vitamina B12, interviene nella trasformazione delle proteine in energia e svolge un importantissimo ruolo di sostegno nella produzione degli acidi nucleici (DNA e RNA), essenziale per la crescita e riproduzione delle cellule, contribuisce alla formazione di globuli rossi, importantissima per le donne in gravidanza.

Vitamina B12 - Cobalamina - Cianobalamina
dove si trova fegato, rognone, carne, pesce, crostacei, frutti di mare, pollame, latte, uova,
a cosa serve Idrosolubile: indispensabile per la crescita e lo sviluppo dell'organismo, entra nei meccanismi di produzione di globuli rossi e del midollo osseo, rafforza la memoria e aumenta l'energia fisica, con le altre vitamine del gruppo B favorisce l'assimilazione dei grassi, dei carboidrati e delle proteine, trasformando in energia. Visto l'enorme importanza della vitamina B12, ai vegetariani si consiglia l'assunzione tramite integratori

Vitamina C - Acido Ascorbico
dove si trova agrumi, pomodori, fragole, meloni, peperoni rossi e verdi, patate, cavolfiori, broccoli, verdure a foglia verde, frutti di bosco,
a cosa serve Idrosolubile: protegge le cellule dai radicali liberi, previene le malattie cardiovascolari, aiuta la cicatrizzazione delle ferite, migliora la risposta dell'organismo in caso di raffreddori e influenze, fortifica le difese immunitarie, abbassa il colesterolo, facilita l'assorbimento del ferro,

Vitamina D
dove si trova latte, burro, tuorlo d'uovo, salmone, tonno, aringhe, sgombro, sardine, olio di fegato di merluzzo, funghi
a cosa serve Liposolubile: aiuta la formazione delle ossa e dei denti, controlla l'assorbimento del calcio e del fosforo,

Vitamina E
dove si trova olio d'oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, germe di grano, fegato, uova, noci, mandorle, asparagi, avocado,
a cosa serve Liposolubile: combatte i radicali liberi, promuove la crescita e lo sviluppo, aiuta a guarire le ustioni,

Vitamina K - Fillochinone - Menachinone - Menadione
dove si trova spinaci, cavolo, cavolfiore, cime di rapa, verdura a foglia verde, tè verde,
a cosa serve fondamentale per la produzione di protrombina una sostanza che permette la coagulazione del sangue, previene le emorragie, riduce le mestruazioni abbondanti, interviene nello sviluppo delle ossa e permette una crescita regolare, rende attiva l'osteocalcina, che assieme al collagene è una proteina essenziale per la buona salute del nostro apparato scheletrico

Calcio
dove si trova latte, yogurt, formaggio, verdure a foglia verde, fagioli, piselli, sardine, salmone, mandorle
a cosa serve favorisce la formazione delle ossa e dei denti, contribuisce alla coagulazione del sangue e al funzionamento di tutti i muscoli

Cromo
dove si trova lievito di birra, frumento, carote, piselli, barbabietole, funghi, pepe nero
a cosa serve consente il funzionamento dell'insulina, che a sua volta permette alle cellule di utilizzare in modo corretto il glucosio

Ferro
dove si trova fegato, rognone, pesce, soia, molluschi, carne rossa magra, piselli, spinaci
a cosa serve partecipa alla formazione dell'emoglobina, la proteina contenuta nei globuli rossi che rifornisce di ossigeno tutte le cellule, partecipa alla metabolismo dei carboidrati e alla produzione di anticorpi

Iodio
dove si trova alghe, sale iodato, molluschi
a cosa serve viene utilizzato dalla tiroide per produrre ormoni tiroidei

Magnesio
dove si trova spezie (ginger, chiodi di garofano), noci, semi vari, foglie del tè
a cosa serve è importante per la salute delle ossa e dei denti, mantiene efficiente il cuore e vasi sanguigni, contribuisce al regolare funzionamento del sistema nervoso

Potassio
dove si trova frutta e verdura fresche, frutta secca, noci, cereali, pesce, pollame, patate,
a cosa serve regola il contenuto di liquidi nell'organismo, contribuisce al funzionamento dei muscoli e delle cellule nervose

Rame
dove si trova fegato, noci, crostacei, fagioli, germe di grano, cacao, funghi, lievito
a cosa serve partecipa alla formazione dell'emoglobina

Selenio
dove si trova pollo, rognone, tonno, frutti di mare, cereali integrali, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, germe di grano
a cosa serve combatte i radicali liberi assieme alla vitamina C e E, partecipa alla formazione degli ormoni tiroidei

Sodio
dove si trova sale marino, rognone, salumi, formaggi, uova, spinaci, carciofi
a cosa serve collabora al metabolismo dei minerali, partecipa alla regolazione dei liquidi

Zinco
dove si trova manzo, agnello, rognone, fegato, latte, formaggio, pollo, uova, sardine, crostacei, ostriche
a cosa serve importante per la crescita cellulare, essenziale per la sintesi delle proteine, contribuisce a regolare lo sviluppo sessuale